martedì 9 marzo 2010

UNA NORMA CONTRO LE DISCRIMINAZIONI SUL POSTO DI LAVORO NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

LA REGIONE PIEMONTE NON HA PIU’ SCUSE: IL PROSSIMO CONSIGLIO REGIONALE DEVE APPROVARE UNA LEGGE CONTRO LE DISCRIMINAZIONI. IL PARLA MENTO LO HA GIA’ FATTO, NEL SILENZIO GENERALE, LO SCORSO 3 MARZO CON IL COSIDDETTO COLLEGATO LAVORO. PECCATO CHE L’OPPOSIZIONE E UN PEZZO DELLA MAGGIORANZA NON ABBIANO VOLUTO APPROVARE IL DDL BRESSO SULLA STESSA MATERIA. ABBIAMO SOLO PERSO 4 ANNI INUTILMENTE.

Dichiarazione di Enzo Cucco, Associazione radicale Certi Diritti


Le buone notizie non fanno notizia, e l’approvazione da parte del Senato del cosiddetto “collegato lavoro”, lo scorso 3 marzo, è stata coperta dalle polemiche sulle norme che riguardano l’arbitrato e i diritti dei lavoratori licenziati, lasciando in ombra, tra le altre cose, che lo stesso collegato comprende un articolo, il 21, decisamente innovativo per la realtà italiana.
Infatti con questo articolo si estende alla pubblica amministrazione l’obbligo di operare per le pari opportunità e “l’assenza di ogni forma di discriminazione, diretta o indiretta, relativa al genere, all’età, all’orientamento sessuale, alla razza, all’origine etnica, alla disabilità, alla religione o alla lingua …”, sia per quanto riguarda accesso al lavoro che retribuzione, formazione e promozioni.
L’articolo prevede altre novità, come la possibilità di finanziare azioni positive per il superamento di situazione di disuguaglianza e discriminazione, e l’istituzione di un comitato unico di garanzia per le pari opportunità, che si occuperà di parità uomo e donna ma anche di lotta alle discriminazioni.

Si tratta semplicemente dell’applicazione delle Direttive comunitarie e degli articoli dei Trattati europei, in particolare del 19 del TFCE e dell’art. 21 della Carta dei diritti fondamentali, ma pur sempre una piccola ma molto significativa riforma del nostro ordinamento, che l’Associazione radicale Certi Diritti saluta come un segno importante.

Ora la Regione Piemonte non ha più scuse: il Parlamento si è pronunciato in modo netto su questioni sulle quali il ddl antidiscriminazioni della Giunta Bresso voleva intervenie, bloccato invece dal combinato disposto di una opposizione cieca sorda e muta e una parte della maggioranza terrorizzata dalle possibili reazioni curiali.

Il prossimo Consiglio regionale può e deve approvare urgentemente una legge contro ogni forma di discriminazione. Sono certo che per i consiglieri radicali eletti questo sarà tra gli obiettivi prioritari di legislatura.


Enzo Cucco
Associazione radicale Certi Diritti
Lista Bonino Pannella
347.0431401

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